Se rifletto sul cambiamento penso sia una delle poche certezze che abbiamo nella vita eppure è un tema parecchio conflittuale. E’ qualcosa di inevitabile, che accade continuamente nelle nostre vite e che ci permette di evolvere, come persone e come specie. Solo che ci spaventa e che ci fa fare spesso una fatica enorme. Perchè all’ignoto preferiamo comunque il noto, anche quando è scomodo, e perchè per adattarci, ogni volta, dobbiamo mettere in campo una quantità più o meno consistente di energia, che non sempre abbiamo.

I cambiamenti poi non sono tutti uguali. A volte li cerchiamo, li attiviamo noi. Altre li subiamo, ce li impone la vita o le scelte di un’altra persona, e allora ci piacciono ancora meno.
In questo momento ad esempio sta cambiando la stagione, con il clima, la luce e le qualità che ci porta e stanno cambiando parecchie altre cose nel mondo che ci circonda e questo può darci una sensazione di instabilità. Durante la nostra vita cambiano i nostri corpi, che inevitabilmente crescono, si modificano, mostrano i segni del tempo e delle esperienze che attraversiamo. Cambiano le nostre relazioni. I figli crescono, si modificano gli affetti, le persone entrano ed escono dalle nostre esistenze. E tutto quello che la vita ci chiede è di imparare ad adattarci continuamente a tutto questo, come in una danza.
A fluire invece che resistere.
Perchè quando non ci piace ciò che accade, se non siamo daccordo con ciò che comporta e come ci fa sentire, ci viene più facile dire subito un grande no. Cerchiamo di evitare di trasformarci, o di farci trasformare, tentiamo di trattenere ciò che desideriamo non cambi. Solo che questo non è possibile, perchè ogni cosa in fondo è impermanente, come l’acqua di un fiume.

A me in generale il cambiamento piace. Dopo tanti anni di frequentazione di me mi rendo conto che non sono capace a stare ferma a lungo. Divento inquieta. Però mi fa anche spesso paura. Invoco il cambiamento quando stagno troppo in una dimensione che non mi appartiene più, ma quando lo subisco, ovviamente non sempre reagisco bene. Penso sia connaturato alla nostra natura di umani. Sembra contraddittorio lo so, però è anche così che siamo.

Ma quindi cosa ci aiuta allora a fluire con i cambiamenti?
A fare minore resistenza ci possono aiutare diverse qualità che possiamo avere innate, ma che possiamo anche allenare. Come una sorta di intelligenza profonda che ci accompagna nella vita e ci permette di attraversarla con grazia e senza stressarci troppo.

Tra queste qualità c’è sicuramente la consapevolezza che tutto cambia e che ci sono alcune cose che non possiamo evitare o controllare. Mettiamocela via, è così che va e con la vita su certe questioni non si può avere ragione, ma solo assecondarla. Un’altra appunto è l’umiltà. Tanto rara di questi tempi quanto preziosa, e pure utile. In ultimo mi viene in mente come indispensabile la presenza, quella capacità di stare nel qui e ora che ci permette di godere di ciò che c’è, così com’è. Di gustarci il momento, di assaporarlo nella sua interezza per poi lasciarlo andare quando il suo tempo sarà compiuto. Non ci sono grandi segreti come vedi, sono cose di cui si parla da millenni, solo che è evidente che abbiamo ancora tanto da imparare su questo e che il cambiamento è una questione che ci da ancora un po’ da fare.

La buona notizia è che in questa pratica del cambiamento si può imparare davvero tanto, di noi e degli altri. E anche della vita. Che se la conosciamo un po’ meglio e la stiamo ad ascoltare, magari ci diventa anche più amica.