Siamo sempre entusiaste quando sta per iniziare una nuova avventura.
L’apertura di un’attività, la prima notte in una nuova casa, la scoperta dell’altro quando inizia una relazione. Ci sentiamo eccitate, curiose, motivate, piene di speranze. Ci può essere qualche paura o qualche dubbio, certo, perlopiù però siamo concentrate sul nuovo che avanza.
Abbiamo fatto una scelta, magari un passo coraggioso e ci sentiamo vive e piene di energia per portarlo avanti.

L’inizio è l’inizio.
E’ come quando nasce un bambino. Sono i primi passi di una nuova avventura, di un viaggio verso una meta che abbiamo studiato, di cui ci hanno parlato e che siamo felici di esplorare. L’inizio è qualcosa che siamo più propense a preparare con cura e attenzione, perchè tutto vada per il meglio. Se vogliamo utilizzare la metafora del viaggio, la valigia della partenza ha tutti i vestiti piegati e puliti, il beauty case in ordine, tutto ciò che potrà servire è al posto giusto. La valigia del ritorno di solito è un caos.
Meno frequentemente infatti siamo pronte e ugualmente entusiaste al rientro dopo un viaggio, che sia vacanza o lavoro. Poche sono le persone che riescono a chiudere una relazione in maniera serena e elegante.

Fatichiamo ad accettare la fine delle esperienze,
figuriamoci riuscire a goderne o rallegrarci.

La parola fine ha nelle nostre orecchie un suono sempre un pò triste o amaro.
Lasciamo faticosamente strascichi di emozioni, dolori, attese. Ci attacchiamo anche a quelle cose che prima non sopportavamo pur di rimanere nella situazione.
L’arte di chiudere, di mettere il punto a un capitolo, un ciclo, un tempo della nostra vita, è un talento da scoprire e coltivare per potere vivere serene.

La natura e i suoi cicli ci insegnano da sempre che ogni cosa ha il suo tempo. Vivendo in un clima temperato abbiamo la fortuna di fare esperienza delle quattro stagioni che, quando osservate, ci mostrano l’inizio e la fine di ogni cosa, le trasformazioni. Mentre scrivo questo articolo siamo nel pieno dell’autunno, le foglie iniziano ad ingiallire e alcune sono gia cadute dagli alberi. La natura entra in un ciclo di riposo, l’energia viene diretta dall’esterno all’interno. Dopo ogni fine ci dovrebbe essere un momento di pausa, di silenzio, una fase introspettiva. Si fanno i bilanci, ci si lecca le ferite, si dorme, si accetta ciò che si è lasciato andare e si rigenerano le energie per accogliere ciò che di nuovo arriverà, l’inizio di un nuovo ciclio.

Ciò che è finito si fa hummus per ciò che deve arrivare. Sapere accettare la fine e lasciare andare cose, esperienze e persone è essere in linea con la vita. Ogni cosa nasce e muore molte volte nel corso di un’esistenza, iniziare ad accettarlo è il primo passo.