In tutte le culture l’albero è da sempre un simbolo importante, venerato e utilizzato nei rituali e nei racconti sacri. La sua figura verticale, con le radici che affondano nella terra e i rami che si ergono verso il cielo, lo rende perfetto per raccontare i misteri del cosmo e della natura umana.

Se gli alberi a foglie caduche sono stati adottati come simboli del ciclo vita-morte-rinascita, i sempreverdi narrano dell’immortalità e della vita eterna. Ogni albero ha poi la sua personale mitologia e tra i più citati ci sono la quercia, il frassino, il fico e la betulla.

Al di là del mito è l’analogia essere umano-albero che qui mi interessa raccontare. Come l’albero infatti l’uomo sviluppa la sua altezza a partire dalla Terra. La solidità dei piedi, equivalenti alle radici, determina  la capacità di elevarsi verso l’alto, di allungare la spina dorsale, tronco dell’albero-uomo, che troppo spesso risulta curva, torta, compressa. La colonna vertebrale è l’elemento portante della struttura anatomica, contiene all’interno dei dischi vertebrali il midollo spinale, centro del sistema nervoso, ed è la parte di congiunzione tra il basso e l’alto. La attuali teorie evoluzionistiche spiegano come i nostri antenati, ad un certo punto della loro storia, abbiano modificato la loro postura in favore di quella eretta, liberando le mani dalla funzione deambulativa e permettendo così lo sviluppo di tutta una serie di attività che ci ha portati ad essere ciò che siamo ora.

E’ interessante notare che, come l’albero, l’essere umano si nutre di ciò che sta in basso: acqua e  frutti della Terra e di ciò che sta in alto: aria e luce. Entrambi vivono in comunità dove l’aiuto e il sostegno reciproco sono fondamentali e dove ci si protegge a vicenda, o almeno si dovrebbe.

Esiste poi un altro tipo di nutrimento, quello spirituale, simboleggiato dal Cielo. Se per l’albero questo è qualcosa di intrinseco per l’uomo fa parte della ricerca e della propria evoluzione. E’ certamente di primaria importanza avere basi materiali solide, ma sta diventando sempre più necessario prendersi cura della propria parte spirituale. Non è un caso osservare come le nuove generazioni diano rilievo all’etica e all’impatto che le loro azioni generano sul pianeta e sugli altri, questioni che nei secoli precedenti sono state ignorate con le conseguenze che possiamo tutti vedere. L’umanità si sta evolvendo e il nuovo uomo è sempre più il compimento del basso e dell’alto, di Terra e Cielo, dove il flusso di informazioni tra i due poli scorre come linfa e contribuisce a creare ciò che chiamiamo salute.

Non è più possibile ignorare questo fatto.