E’ necessario imparare ad ascoltare se stessi e il proprio corpo. Ma come si impara a farlo?

Il corpo è lo strumento caratteristico dell’esperienza che stiamo facendo sulla Terra. Tutto ciò che sperimentiamo passa da esso: nutrirci, spostarci, crescere, desiderare, amare, creare, morire. Tutto. Partendo da questo dato di fatto puoi immaginare quanto è importante conoscerlo e ascoltarlo e che ascoltare se stessi nelle parti più profonde può avvenire solo iniziando a prendere contatto con questo strumento meraviglioso.

Il corpo parla e dice sempre la verità, basta saperlo ascoltare. Dice tante cose: quando ha bisogno di dormire e riposarsi, quando ha freddo o troppo caldo, quando è in una situazione di stress e quando sta bene, quando abbiamo difficoltà nelle relazioni o nel lavoro.  Ce lo racconta attraverso il suo linguaggio: semplice, onesto e efficace, fatto di simboli e sensazioni.

La capacità di ascoltare è qualcosa che mi caratterizza da sempre. Da bambina ascoltavo volentieri le storie private delle persone che mi circondavano, non mi annoiavano, anzi, cercavo di dare consigli e di aiutare a vedere le situazioni da un diverso punto di vista.
Crescendo ho sentito il bisogno di approfondire questa capacità e di andare oltre l’ascolto delle sole parole. Ho scoperto allora che si può ascoltare con il corpo, con la pelle, con lo sguardo e ho imparato a farlo in maniera più raffinata attraverso la Kinesiologia che mi ha donato gli strumenti per conoscere meglio me stessa e gli altri.

Per imparare ad ascoltare davvero l’altro ho capito però che prima dovevo prestare attenzione a me stessa. Non è davvero possibile prendersi cura degli altri senza prestare le stesse cure a se stessi. Ed è stato l’inizio di un percorso bellissimo.

Imparare ad ascoltare se stessi e i propri bisogni è un’attività che dovrebbe essere insegnata fin dall’infanzia, per fortuna non è mai troppo tardi per iniziare a farlo!

La cosa più semplice all’inizio è stare in osservazione fermandosi ogni tanto a farsi qualche domanda:

Come mi sento oggi?

C’è qualche tensione nel mio corpo? Ho dolore da qualche parte?

Di cosa sento il bisogno in questo momento?

Riposarmi? Dormire? Stare all’aria aperta? Sgranchirmi le gambe? Un’abbraccio? Bere un bicchiere d’acqua?

E piano piano iniziare a prendere contatto con il proprio interno, che non è solo la mente, con il suo incessante brulicare di pensieri e immagini, ma è un mondo molto più complesso e allo stesso tempo semplice dove il corpo e le emozioni sono collegati.

Uno dei motivi per cui non ci ascoltiamo è che non troviamo mai il tempo di fermarci e farlo, a meno che qualcosa non inizi a funzionare male. Allora ci dobbiamo fermare per forza e con il corpo litighiamo come se ci avesse tradito mentre siamo noi e solo noi ad avere tradito noi stessi e la nostra parte più saggia e intelligente!

Imparare ad ascoltarsi fa sì che il corpo non abbia bisogno di smettere di funzionare, perchè gli diamo il nutrimento necessario: il riposo, il piacere e la gioia che sono la sua manutenzione naturale.

Nella pratica come si fa?

Ti fermi e ascolti.

Ascolta se hai dolore da qualche parte e come quella parte del corpo ti racconta una storia. Senti se hai fame o sete e se quella fame è fame reale o desiderio di qualcosa di compensativo. Spesso i nostri bisogni legati al cibo sono viziati da conflitti emotivi. Ascolta se stai in apnea o se il respiro è calmo e regolare. Piccole attenzioni che sono già un grande cambiamento.

Attenzione! Ascoltare implica non giudicare, è solo osservazione da cui poi nascono ulteriori riflessioni e sensazioni che possono venire a galla.

Questi sono i primi passi. Lasciati sorprendere da ciò che succede dopo.