Ogni volta che un odore ci colpisce la nostra memoria olfattiva si attiva e ricordiamo una persona o un evento, si riveglia dentro di noi un’emozione. Gli odori hanno il potere di muovere la nostra parte più istintiva e profonda. Se li ascoltiamo davvero ci rendono saggi, perchè tramite l’olfatto sappiamo riconoscere chi siamo e chi sono gli altri. Abbiamo, con il passare dei secoli, messo da parte questa innata capacità. Tentando di evitare le puzze abbiamo finito per evitare noi stessi. Non sappiamo più qual è il nostro odore. Lo copriamo ogni giorno con saponi, creme, shampoo e balsamo, lozioni e deodorante. Fingiamo di essere qualcun’altro, olfattivamente, e ci chiediamo senza risposta perchè gli altri non ci comprendono. Il primo messaggio che all’altro arriva di noi è proprio una informazione olfattiva. Tanto tempo fa, i medici annusavano i pazienti per conoscerne lo stato di salute, prima che la medicina diventasse un fatto più tecnico che umano. E se non sappiamo più chi siamo è difficile anche relazionarsi con l’altro. La pelle ha il suo odore, diverso per ogni persona, diverso in ogni momento della giornata a seconda di cosa abbiamo mangiato, di quanto abbiamo bevuto. Se abbiamo paura prende un odore caratteristico, una sorta di acidità, se fumiamo il nostro odore lo racconta al posto nostro. Sono storie che a volte tentiamo di cancellare, a volte cerchiamo di raccontare. Si usa il profumo per sedurre, per convincere l’altro che siamo a posto. La pulizia non è più sufficiente a farci sentire presentabili, serve qualcosa in più per farci stare bene. E allora il profumo diventa necessario come un vestito, perchè senza ci si sente nudi. E vero che anche le piante si vestono di profumi per attirare gli insetti impollinatori, la strategia è più o meno la stessa. Una buona idea può essere quindi vestirsi dei profumi delle piante, gli oli essenziali, che non nuociono all’organismo e regalano a ogni persona un contatto più diretto e profondo con la natura e con se stessi. Il profumo può così diventare un gioco e non più un bisogno e il suo essere effimero lascia spazio agli odori del corpo di comunicare tra loro.